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Cenni storici

Le Origini
L'arco alpino geologicamente si è formato durante l'era terziaria (esattamente nella terza fase che è detta oligocenica); l'attuale sistemazione è però da attribuirsi all'era quaternaria, caratterizzata dalla comparsa sulla terra dell'Homo Sapiens. In particolare le montagne intorno al Lago Maggiore sono un arco morenico lasciato dai ghiacciai mentre si ritiravano. La conca lasciata libera dai ghiacci riempì poi d'acqua formando un solo lago che successivamente si suddivise almeno in tre: Maggiore, d'Orta, e Mergozzo.
I primi insediamenti umani di cui si abbia notizia nel territorio di Premeno risalgono all'età del bronzo e consistono in sei tombe ad incinerazione funeraria contenenti urne e bracciali. La tipologia di queste tombe ed i materiali in esse contenuti le avvicina alle necropoli dei campi di urne della Germania e della zona del Danubio ed a quelle scoperte a S.Jorio di Locarno e a Glisente di Castelletto Ticino, appartenenti, queste ultime, all'epoca culturale di Canegrate.
Questi ritrovamenti ci mostrano il passaggio di questa popolazione attraverso l'Europa ed aggiungono alla catena di scoperte un nuovo anello formatosi dopo l'attraversamento delle Alpi e prima dello stanziamento a cavallo del Ticino.
Si può supporre che questo popolo abbia percorso una strada che seguiva a quote elevate tutta la riva occidentale del lago Maggiore, costituendo una serie di piccoli centri abitati.
PREMENO, per la sua posizione e le sue caratteristiche naturali, rappresentava sicuramente il luogo ideale per un piccolo villaggio. Questo è dimostrato dal fatto che anche in età romana a Premeno si ebbe una stazione piuttosto importante: 50 anni fa furono infatti ritrovate, non lontano dalla necropoli cineraria salendo verso San Salvatore, undici tombe di soldati romani con anforette e monete di Faustina, Marco Aurelio ed Antonino Pio, risalenti al I secolo dopo Cristo.
In tempi più recenti la prima notizia sicura di Premeno si ha nel 1373, epoca in cui è citato tra i paesi della Valle Intrasca accettanti lo Statuto dei Visconti di Milano e dipendenti civilmente dalla degagna di S.Martino. Religiosamente dipendeva invece dalla degagna di S.Maurizio fino al 1819, anno in cui la chiesa di Premeno venne eretta in Parrocchia, dedicata a Santa Margherita V.M. e sostenuta economicamente dalla famiglia Antongini.
La tradizione popolare assegna come capostipite dei premenesi un soldato spagnolo di nome Perillos, rifugiatosi su queste alture. Il cognome più diffuso è infatti ancora oggi Perelli, accompagnato però da un'altra particella, derivante probabilmente dai soprannomi che venivano loro dati per distinguere le varie famiglie. Abbiamo così i Perelli Bartolomei, i Perelbi Cazzola, i Perelli Cippo, i Perelli Ercolini, i Perelli Minetti, i Perelli Paradisi i Perelli Pelati, i Perelli Rocco.

Il Nome
Non ci sono notizie precise sulle origini del nome di Premeno; si dice però da sempre che gli abitanti di "Porteia", antico borgo situato sopra Albagnano, si trasferirono più in alto, e cioè qui, a causa delle imposte troppo alte che dovevano pagare all'imperatore romano, e diedero al luogo il nome di PREMENO da "prato ameno".
Si dice anche che questi stessi abitanti si siano trasferiti qui a causa dei fertili pascoli e che dal dialettale "a preè nemm", col significato di "andiamo al prato", sia poi derivato appunto PREMENO.